affaticamento: nel lattante si manifestano segnali di affaticamento in particolare durante il pasto, che in epoca neonatale rappresenta l’attività che richiede maggiore sforzo fisico. Durante la poppata il bambino interrompe la suzione per riposarsi e spesso impiega più di mezz’ora per terminare un biberon di latte, perdendo interesse per il cibo, con sempre minor appetito;

crescita rallentata: non riuscendo ad alimentarsi sufficientemente in base ai quantitativi previsti dalle normali tabelle nutrizionali, si ha un rallentamento della crescita sino ad un arresto dell’incremento del peso corporeo (incapacità di mantenere il medesimo percentile di crescita);

difficoltà respiratorie: il respiro, in particolare durante un esercizio fisico od uno sforzo, tende ad accelerare sino a diventare affannoso, con un sensibile incremento degli atti respiratori e tosse;

sudorazione: è più elevata rispetto al normale e si associa ad un colorito della carnagione pallido: in particolare dopo uno sforzo il bambino tende ad avere la fronte imperlata di gocce di sudore, ma è possibile anche trovare il bambino al risveglio dal sonno con indumenti umidi;

cianosi: si tratta di un fenomeno caratterizzato dal colorito blu-violastro della pelle, delle mucose (labbra e lingua in particolare) e della cute al di sotto delle unghie, causato dalla diminuzione nel sangue arterioso di ossigeno: l’emoglobina contenuta nei globuli rossi a cui è demandato il compito di trasportare ossigeno nel nostro corpo, ha infatti un colore blu se non ossigenata, rosso quando è invece ossigenata. Nel bambino affetto da cianosi si assiste inoltre ad una manifestazione clinica definita ippocratismo digitale, ossia la presenza di un gonfiore nelle falangi terminali delle dita delle mani e dei piedi, con unghie che risultano più convesse rispetto al normale. Gli attacchi di cianosi possono presentarsi durante la giornata ed in particolare al mattino, dove più frequentemente si registrano le crisi anossiche (per mancanza di ossigeno nel sangue e nei tessuti), con gravi difficoltà respiratorie, pianto, atteggiamento ipotonico (il bambino si abbandona sulla spalla della mamma) e perdita di conoscenza;

scompenso cardiaco: se il difetto è importante, il rischio di scompenso cardiaco è alto. Si tratta di un insieme di manifestazioni cliniche dovute al fatto che il cuore non è più in grado di pompare una quantità sufficiente di sangue agli organi del nostro corpo: l’attività muscolare risulta pertanto alterata, con aumento dell’affaticamento durante sforzi fisici (nel lattante rigurgito durante e dopo i pasti), stanchezza diffusa, mancanza di respiro, affanno, difficoltà respiratoria (frequenza respiratoria superiore ai 60 atti/minuto per bambini di età < 2 anni e superiore ai 40 atti/minuto per bambini di età ≥ 2 anni) soprattutto in posizione sdraiata (si avverte un miglioramento nella posizione seduta oppure utilizzando più cuscini sotto la testa e la schiena per consentire un sollevamento del torace), ritenzione di liquidi (il bambino fa meno pipì) con accumulo di liquidi nei tessuti e nel sangue. L’incremento della pressione venosa e la ritenzione di liquidi è causa a livello polmonare di edema e di gonfiore nei tessuti molli delle gambe (edema periferico). L’aumento della pressione nella sezione destra del cuore e l’accumulo di liquidi provoca un ingrossamento del fegato (epatomegalia).

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